PER TRUMP CHE NON MOLLA ARRIVA LA RIVINCITA – La Corte Suprema respinge l’iter rapido per l’immunitΓ  presidenziale

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La bocciatura Γ¨ un regalo per la campagna del tycoon, messa alle strette da nuove rivelazioni shock sui tentativi di interferenze sul voto del 2020 da parte dello stesso Trump che avrebbe fatto pressioni su due funzionari del Michigan affinchΓ© non certificassero il risultato delle elezioni. I saggi americani hanno respinto la richiesta di procedura d’urgenza di Smith sul nodo dell’immunitΓ  presidenziale rivendicata dall’ex presidente nel procedimento per l’assalto al Congresso senza spiegazione e senza dissenso pubblico.

La decisione

Una decisione con la quale la Corte Suprema ha indicato che lascerΓ  alle corti d’appello la prima valutazione, in una decisione che rischia di allungare i tempi dei processi all’ex presidente e quindi di avere un impatto sulla campagna elettorale. I saggi, secondo gli osservatori, hanno optato per non accelerare l’esame in modo da tutelarsi e non apparire eccessivamente politicizzati su un tema delicato che riguarda un ex presidente candidato alla Casa Bianca. Smith aveva chiesto ai saggi di aggirare il normale processo delle corti di appello cosΓ¬ da poter offrire una certezza in tempi stretti. Un’accelerazione alla quale i legali di Trump si erano opposti cavalcando la loro consueta linea di difesa, ovvero ritardare e far slittare ogni procedimento. La decisione dei saggi arriva a stretto giro dalle nuove rivelazioni del Detroit News, secondo il quale Trump fece pressione nel 2020 su due funzionari del Michigan per non certificare l’esito del voto.

Il nodo elezioni

Β«I repubblicani sono stati ingannati in queste elezioni. Come si puΓ² firmare la certificazione elettorale quando ci sono piΓΉ voti che persone?Β», sbraitΓ² Trump al telefono cercando di convincere Monica Palmer e William Hartman. Β«Dobbiamo batterci per il nostro Paese. Non possiamo permettere che ce lo strappinoΒ», aggiunse secondo quanto ricostruito dal giornale. La telefonata risale al 17 novembre 2020 e vi partecipΓ² anche la presidente del Republican National Committee Ronna McDaniel. Β«Non firmate, vi troveremo dei legaliΒ», furono le parole di McDaniel ai due funzionari nel tentativo di rassicurarli. Β«Ce ne occuperemo noiΒ», assicurΓ² Trump. Dopo il colloquio Palmer e Hartmann cercarono di ritirare i loro voti nell’ambito della certificazione elettorale, ma senza successo. Per i legali dell’ex presidente, i contenuti della telefonata rappresentano una nuova pesante grana perchΓ© potrebbero essere acquisiti da Smith che ha incriminato il tycoon per i tentativi di sovvertire il voto del 2020.

L’accusa

Β«Tutte le azioni del presidente Trump sono state prese nell’ambito dei suoi obblighi presidenziali di assicurare l’integritΓ  delle elezioni, incluso indagare sul voto rubato del 2020Β», ha commentato la campagna dell’ex presidente respingendo la valanga di critiche piovute dopo la pubblicazione dei contenuti della telefonata di quattro minuti con i funzionari elettorali del Michigan. Un colloquio simile a quello avuto da Trump con le autoritΓ  della Georgia – a cui chiese poco piΓΉ di 11.780 voti per capovolgere il risultato elettorale nello Stato – ma a un livello piΓΉ basso. In Michigan l’ex presidente si Γ¨ infatti rivolto a due funzionari elettorali mentre in Georgia parlΓ² con il segretario di Stato Brad Raffensperger. Questo, accusano i suoi detrattori, mostra quanto Trump fosse disposto a tutto pur di restare alla Casa Bianca. Sforzi che ora gli stanno costando una raffica di azioni e procedimenti che mettono a rischio la sua corsa elettorale per il 2024.

Fonte IL GAZZETTINO