MACRON ORMAI SCARICATO DA TUTTI LA BUTTA IN CACIARA :”Non abbiamo intenzione di inviare le truppe..ma potremmo farlo,non siamo in guerra contro la Russia ma non puΓ² e non deve vincere…”

Come era prevedibile, dopo essere stato scaricato piΓΉ o meno da tutti tranne che dalle poderose armate del Baltico (e nemmeno tutte), Macron ha deciso di buttarla in caciara. Intervistato su France 2 e TF1 ha detto tutto e il contrario di tutto: non abbiamo intenzione di mandare le truppe ma potremmo farlo; non siamo in guerra contro la Russia ma non puΓ² e non deve vincere; la Russia Γ¨ il nostro avversario, non un nostro nemico, ma Γ¨ anche un “pericolo esistenziale” che ha causato tutti i mali della Francia, dall’aumento dei prezzi agli ospedali che non funzionano; se vincesse in Ucraina non si fermerebbe lΓ¬, e insomma tutto il campionario sentito negli ultimi mesi. È stato sostanzialmente un discorso patetico, indegno di quella che Γ¨ pur sempre una potenza nucleare e una delle colonne del sistema difensivo della NATO. Del resto, dopo l’angolo in cui si era messo da solo, qualcosa doveva pure inventarsi.
La pateticitΓ  macroniana fa passare in secondo piano il fatto che, per il terzo giorno consecutivo, le truppe della “resistenza russa” continuano i loro tentativi di passare il confine, non lesinando nΓ© uomini nΓ© soprattutto mezzi: carri armati, veicoli blindati, e oggi addirittura elicotteri. Il copione si ripete bene o male uguale, con perdite piuttosto alte e, al momento, nessun guadagno. Alcuni commentatori ucraini sono francamente irritati dal fatto che, apparentemente, queste unitΓ  hanno a disposizione una gran quantitΓ  di materiale e non si fanno scrupoli a sprecarlo, quando tornerebbe molto piΓΉ utile in altre zone del fronte. Non tengono conto perΓ² del fatto che lo scopo di queste azioni non Γ¨ ovviamente militare, ma propagandistico. Da questo punto di vista l’intenzione sembra piuttosto chiara: le elezioni presidenziali si terranno da domani al 17, e l’obiettivo Γ¨ stabilire il controllo su almeno un villaggio della fascia di confine per rivendicarlo come “Russia libera”, far fare una figuraccia a Putin e sostenere che le elezioni sono illegittime, come stanno facendo decine di account su Twitter (non esattamente il social media piΓΉ diffuso e praticato in Russia, quindi Γ¨ chiaro chi Γ¨ il bersaglio di queste azioni e di queste dichiarazioni). Ma che le elezioni in Russia non saranno riconosciute lo ha detto poco fa, senza perdite nΓ© di uomini nΓ© di mezzi, Peter Stano, il portavoce degli Affari esteri dell’Unione Europea, che ha dichiarato appunto che i singoli Stati si comporteranno come meglio credono ma l’Unione non le riconoscerΓ . Di qui a domenica aspettiamoci un crescendo di dichiarazioni surreali, operazioni militari velleitarie e tonnellate di propaganda. Poi forse si daranno tutti una calmata. (War room)