Mutui, affitti, bollette, medicinali, viaggi ma anche auto, barche e beni di lusso o piΓΉ semplicemente abbonamenti alle pay tv finiscono sotto la lente del Fisco. Dopo lo stop del 2018 torna il redditometro, lo strumento di accertamento sintetico che consente all’Agenzia delle entrate di scovare in modo presuntivo possibili evasori fiscali mettendo a confronto banalmente redditi dichiarati e spese effettuate. Chi rischia lβaccertamento fiscale? Andiamo per ordine.
Con lβavvio della stagione della dichiarazione dei redditi 2024 si rinnovano i controlli del Fisco. Il governo con la firma del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha approvato un nuovo decreto ministeriale per riattivare il redditometro, strumento utilizzato per scovare possibili evasori fiscali mettendo a confronto redditi e spese sostenute. Uscite finanziarie che vanno dallβacquisto di case, auto, moto e barche allβabbonamento per le pay tv, senza tralasciare richieste di mutuo, affitti e bollette. Ma anche spese alimentari, per l’abbigliamento, quelle per il condominio e per la manutenzione della casa, calcolate secondo medie Istat. Sotto la lente anche i consumi di acqua, luce, gas, riscaldamento oppure per le spese telefoniche e l’acquisto di uno smartphone, tutti dati giΓ contenuti nell’anagrafe tributaria. Il Fisco vigilerΓ anche su viaggi, spese per alberghi e beni di lusso. Di contro perΓ² “non si considerano sostenute dalla persona fisica le spese per i beni e servizi se gli stessi sono relativi esclusivamente ed effettivamente all’attivitΓ di impresa”.
Non si tratta piΓΉ del vecchio redditometro, quello nuovo Γ¨ fondato su una metodologia elaborata dβintesa tra le maggiori associazioni dei consumatori e lβIstat. In pratica la determinazione sintetica del reddito dei contribuenti viene calcolata sulla base di una campionatura per nuclei familiari, con ben 11 tipologie e 5 diverse aree territoriali. Verranno prese in considerazione anche le spese sostenute dai familiari fiscalmente a carico e la quota di risparmio formatasi in ciascun anno.
Redditometro: chi rischia
Il decreto ministeriale del 7 maggio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede che il nuovo redditometro controlli le dichiarazioni dei redditi presentate al Fisco dal 2016 in poi, ma considerando che il 2016 e il 2017 sono ormai decaduti in pratica i controlli partiranno dal 2018 in poi. L’accertamento scatterΓ in automatico quando le spese riscontrate dallβAgenzia delle entrate supereranno del 20 per cento il reddito dichiarato dal contribuente.
Ma prima dellβavvio della fase istruttoria Γ¨ previsto un doppio contraddittorio, per dare la possibilitΓ al contribuente di chiarire le eventuali incongruenze. In particolare i presunti evasori fiscali saranno chiamati a dare una prova contraria: a dimostrare che le spese siano state sostenute grazie a redditi diversi da quelli relativi al periodo dβimposta accertato, oppure che siano state sostenute da soggetti diversi o abbiano un diverso ammontare, ma anche che la quota di risparmio utilizzata per i consumi si sia formata in anni precedenti.